Inquinamento delle acque: ne sappiamo abbastanza?

Vediamo tante immagini online che ritraggono acque torbide ed inquinate, talvolta con alcuni esemplari di animali che galleggiano morti in superficie, talaltra con piante ed alghe putrefatte che hanno invaso un intero bacino.

Vi siete mai chiesti da cosa deriva tutto ciò?

Da cosa vengono inquinate le acque del nostro pianeta?

Le acque che ricevono gli scarichi vengono chiamate corpi idrici recettori e possono essere di tre tipi:

LAGHI

Hanno la caratteristica di avere un debole ricambio idrico ed una elevata capacità di diluizione. Gli inquinanti ai quali i laghi sono più sensibili sono i nutrienti in quanto fonti di fosforo, tra i quali possiamo annoverare gli effluenti domestici (tipicamente tensioattivi e scarti provenienti dal metabolismo umano), scarichi ed emissioni industriali, fertilizzanti, allevamenti e deiezioni animali.

FIUMI

Al contrario dei laghi, sono caratterizzati da un elevato ricambio idrico ma possiedono una bassa capacità di diluizione. L'inquinante più pericoloso per un fiume è quello biodegradabile in quanto costituisce cibo per i batteri che, per consumarlo, sottraggono ossigeno al corpo idrico.

MARI

Godono di un elevato ricambio idrico e possiedono un buon grado di dispersione e diluizione. Le acque marine sono sensibili all'inquinamento di tipo batterico, il quale causa rischio infettivo provocato da microrganismi patogeni.


Per risanare un corpo idrico inquinato vengono fatte delle analisi costi-benefici e vengono misurati alcuni parametri caratteristici, che variano a seconda del tipo di recettore che deve essere trattato.

Ad esempio, per i laghi che ricevono degli scarichi domestici viene fatta una stima di quanti grammi di fosforo al giorno produce una persona, lo stesso discorso viene poi fatto per gli allevamenti e le altre tipologie di scarichi.
Viene in seguito deciso come ridurre il carico di fosforo (attuando tecniche per il risanamento e/o progettando impianti di depurazione delle acque) ed, infine, si stima un tempo di risanamento associato a tale riduzione di carico.

Acque inquinate


CONCLUSIONI

Ok, potrei avervi spaventati (o annoiati, questo è decisamente più probabile)... ma noi che ci possiamo fare?

Come si suol dire, quando la frittata è fatta e gli inquinanti raggiungono un lago, un fiume o un mare, il compito di intervenire spetta alle autorità competenti che, se decideranno di attivarsi, delegheranno degli esperti per risolvere il problema.

Noi possiamo invece intervenire prima, limitando gli sprechi e, quando possibile, entrando nella mentalità del riciclo piuttosto che in quella della produzione del rifiuto.

Come?

Ad esempio risparmiando e riciclando acqua oppure utilizzando i tensioattivi nelle giuste modalità.

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